Martedì 17 aprile si è tenuta alla sala Nassiria del Senato una importante manifestazione indetta da Confprofessioni per il lancio del manifesto del lavoro intellettuale “Non è un paese per professionisti!”. L’atto iniziale è stato quello di raccogliere attorno allo stesso tavolo tutte le più grandi associazioni che raccolgono i liberi professionisti, le partite Iva e i freelance. Assieme a Confprofessioni erano presenti Confassociazioni, Colap, Acta e Altra Partecipazione. Questo è indubbiamente uno dei più grandi successi dell’iniziativa: le Associazioni si sono unite tra loro, mettendo da parte le divisioni che pur permangono, con l’obiettivo di difendere il valore fondamentale della libera professione.
Il messaggio centrale, ampiamente condiviso da PLP che era presente con Antonio Zuliani, past president delegato a Confporfessioni di PLP, vede il lavoro autonomo non come obbligo alternativo a quello dipendente oramai saturo, ma come scelta professionale che va incentivata.
Proprio perché il Libero Professionista è un capitale umano che investe su se stesso è necessario che il quadro legislativo ne riconosca il valore e ne incentivi l’attività.
In particolare PLP esprime preoccupazione verso i giovani colleghi che, penalizzati dalla crisi economica, devono essere aiutati con interventi che supportino l’avvio dell’attività professionale, favoriscano il progetto previdenziale (se abbiamo professionisti poveri, avremmo degli anziani poverissimi), rendano applicabile la direttiva europea relativa all’utilizzo dei fondi europei anche per lo sviluppo delle attività dei Liberi Professionisti.
All’incontro sono intervenuti Maurizio Sacconi, Presidente della Commissione Lavoro del Senato, Andrea Mandelli, Commissione Bilancio del Senato, Valentina Paris, Commissione Lavoro della Camera e Cinzia Bonfrisco, Commissione Bilancio del Senato.