Oggi, 13 febbraio 2015, PLP – Psicologi Liberi Professionisti ha chiesto al Presidente e ai Consiglieri del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP) l’istituzione della Commissione Pari Opportunità (CPO).
Di seguito il testo della lettera:
Oggetto: proposta di istituzione della Commissione Pari Opportunità del CNOP.
Egregio presidente, egregi consiglieri,
scrivo a nome dell’Associazione di categoria PLP – Psicologi Liberi Professionisti, in qualità di rappresentante legale, per sollecitare una riflessione sulla tutela delle pari opportunità nell’ambito libero professionale del lavoro dello psicologo.
Ancora purtroppo accade che le colleghe, e i colleghi omosessuali, subiscano discriminazioni negli ambienti di lavoro, mortificando così la loro professionalità e impegnando molte più energie di quanto il lavoro stesso richieda.
Sappiamo bene quanto questa tematica stia suscitando l’interesse delle Istituzioni e degli stakeholder, tanto da indurre molti Ordini Professionali ad istituire CPO (Commissione Pari Opportunità) ordinistiche al fine di garantire, anche con coordinamenti interprofessionali, l’applicazione delle pari opportunità nei contesti lavorativi.
Ad oggi il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi rappresenta una delle poche realtà ordinistiche che non si è ancora dotata di un tale utile strumento. Ma proprio le capacità e le competenze che contraddistinguono la nostra professione potrebbero offrire un contributo prezioso al lavoro nazionale già intrapreso da altri professionisti.
Per tali motivi chiediamo di voler prendere in considerazione l’opportunità di istituire una CPO (Commissione Pari Opportunità) del CNOP.
La CPO del CNOP potrebbe avere la finalità specifica di promuovere la rimozione dei comportamenti discriminatori per sesso o orientamento sessuale e di ogni altro ostacolo che limiti, di fatto, le pari opportunità.
Nel quadro normativo italiano non vi è una tutela articolata e codificata delle pari opportunità nelle libere professioni. Salvo qualche eccezione c’è un totale vuoto normativo. Ciò si evince chiaramente nell’esame del Codice delle pari opportunità tra uomo e donna (decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198), nel quale non si fa alcun riferimento al diritto alle pari opportunità nelle libere professioni.
Valutato che gli Ordini professionali sono stati ideati anche come strumenti di garanzia per l’esercizio delle libere professioni, è proprio in tale ambito che si dovrebbe agire a fine di tutelare e promuovere le pari opportunità.
La CPO del CNOP potrebbe garantire interventi volti a perseguire una reale parità all’interno della nostra categoria, come ad esempio:
– diffondere la cultura delle pari opportunità informando le colleghe e i colleghi sul lavoro svolto dal Comitato Pari Opportunità nazionale;
– collegare l’attività con analoghi organismi delle Pubblica Amministrazione e degli altri Ordini professionali;
– compiere uno studio delle poche norme esistenti in tema di pari opportunità per i liberi professionisti, con lo scopo di ottenere un miglioramento della normativa mediante proposte di riforma che rendano la regolamentazione più vicina alle reali esigenze delle colleghe e dei colleghi;
– verificare l’esistenza di ipotesi interpretative della normativa vigente che possano essere utili al perseguimento dei nostri scopi;
– promuovere incontri di formazione sulla parità di genere;
– individuare forme di sostegno ed iniziative volte a promuovere la crescita professionale delle psicologhe e la formazione di una cultura di rappresentanza femminile negli organi istituzionali e associativi (nonostante l’altissima percentuale di donne iscritte al CNOP – circa l’80% – attualmente il Consiglio dell’Ordine nazionale, presieduto da un uomo, conta soltanto una donna tra le quattro cariche direttive e le presidenti degli Ordini Regionali risultano essere sette su venti; simile condizione in seno alle associazioni di categoria/sindacati, con una presenza nei ruoli direttivi quasi esclusivamente maschile);
– promuovere l’attenzione ed agevolare, anche attraverso proposte legislative, la nomina di professioniste nei Consigli di amministrazione, nella governance e negli organi di controllo degli Enti.
Inoltre, la CPO del CNOP potrebbe intervenire, mediante un’opera di sensibilizzazione sistematica, sulle pubbliche amministrazioni al fine di ottenere dalle stesse la collaborazione necessaria:
– a livello legislativo (nazionale e regionale) per la riforma e l’emanazione di leggi finalizzate al perseguimento degli scopi del Comitato;
– a livello di collaborazione rendendosi parte attiva nella proposizione di progetti su larga scala volti a perseguire il raggiungimento di una politica per le pari opportunità di più ampio respiro che coinvolga le libere professioni, i lavoratori dipendenti e più in generale la qualità della vita dei singoli cittadini.
Certa che la sensibilità e l’attenzione al benessere della nostra categoria professionale, consueti a questo Consiglio, caratterizzeranno anche in questa occasione la valutazione della suddetta richiesta e in attesa di un cortese riscontro, vi saluto cordialmente.
Reggio Calabria, 13 febbraio 2015
La presidente
Dominella Quagliata