di Rosalba Contentezza
Parlare di disturbi alimentari non è mai facile ma è sempre necessario.
Cosa sono?
I disturbi del comportamento alimentare sono caratterizzati da una profonda alterazione nella relazione con il cibo, con il corpo e nella relazione con se stessi e seppure i tratti comuni ci aiutano a diagnosticare la patologia, mai dobbiamo dimenticare che ciascun individuo ha una propria storia che andrà a determinare profonde differenze nell’esito dei sintomi e nel trattamento di cura. Il loro esito nella vita delle persone è devastante e può causare gravissime patologie sistemiche fino alla morte
Hanno cause complesse, così come complesso è il funzionamento umano: per poterli comprendere e curare dobbiamo superare la classica dicotomia mente-corpo per traghettarci, finalmente, nella modernità.
L’avvento della medicina dell’evidenza e il grosso apporto delle neiroscienze ci aiutano a vedere senza più ombra di dubbio, quanto ogni singolo evento mentale, emozione, stato d’animo abbia un suo correlato tangibile attraverso una manifestazione corporea, rilevabile e misurabile. Nei DCA tutto ciò è tangibile da subito; queste patologie più di altre trasferiscono i contenuti emotivi ad un corpo che se ne fa carico ed esprime con tutte le sue forze ciò che le parole non dicono.
Alcuni dati
Le stime epidemiologiche sono davvero impressionanti: 70 milioni nel mondo 3 milioni soltanto in Italia. E si parla di numeri approssimativi, dato che i rilevamenti statistici vengono effettuati attraverso i registri dei sistemi sanitari pubblici o convenzionati e
molte delle persone che ne soffrono possono rivolgersi soltanto al privato, in mancanza di servizi adeguati o a causa di tempi d’attesa lunghissimi, poco conciliabili con l’urgenza della patologia.
Assistiamo ad una costante diminuzione dell’età di esordio. La fascia di popolazione più colpita è quella compresa fra 14 e 16 anni. Fra gli adolescenti è la patologia più diffusa ed investe entrambi i generi nelle sue diverse forme, registra un tasso di mortalità preoccupante, secondo solo agli incidenti stradali, gli effetti a lungo termine sono particolarmente deleteri per la salute in generale e spesso portano a complicanze mediche croniche. Agire tempestivamente entro i primi 3 mesi dall’esordio è fondamentale per una prognosi positiva e la loro cronicizzazione ha una correlazione altissima con prognosi sfavorevole.
Come si curano?
Curare un DCA è complesso e richiede necessariamente l’intervento di una equipe multidisciplinare: una serie di professionisti con diverse specializzazioni che oltre ad una competenza specifica nel settore, siano in grado di dialogare efficacemente fra loro, trasformando le specifiche diversità in preziose risorse.
L’impatto di un disturbo alimentare nella vita delle persone è prorompente ed investe ogni ambito della loro vita da quella affettiva ed intima e familiare fino a quella lavorativa e produttiva. Cambia il sistema di vita e le famiglie che affrontano questi disturbi ne sono investite in pieno anche da un punto di vista professionale ed economico per assistere adeguatamente il loro caro.
La giornata nazionale dedicata alla sensibilizzazione nasce proprio da questo.
In una società liquida e virtuale dove l’immagine “perfetta” e irrealistica ha preso il sopravvento ed in un’epoca dove la rabbia sembra ormai fuori controllo e lecita in tutte le sue forme espressive, parlare di disturbi alimentari è d’obbligo se vogliamo coltivare benessere e contribuire alla costruzione di un contesto di vita più sano per tutti.
Eppure, nonostante i dati epidemiologici, nonostante gli allarmi più volte sollevati dal mondo scientifico e della salute, ancora oggi poco si sa su questi disturbi e ancora meno si fa per contrastarli, prevenirli e curarli.
Quali servizi?
Ad oggi il trend di crescita della diffusione di queste patologie è ancora in crescita. Una giornata dedicata, sembra forse banale ma è sempre uno spunto che possiamo cogliere per fermarci a pensare, riflettere, conoscere, saperne un po’ di più e aiutare chi invece sta affrontando la sua battaglia.
La situazione dei Servizi dedicati ai Dca non è per niente confortante.
In Italia, già fortemente depauperata in tema di sanità pubblica e di servizi dedicati al benessere psicologico, i servizi dedicati al trattamento di questi disturbi, sia per la prevenzione che per la cura, sono frammentari, profondamente differenti in ogni realtà regionale e poco incentivati con fondi dedicati, nonostante a gennaio 2022 siano stati dichiarati meritevoli di LEA. Gli investimenti pubblici in questo settore sono ancora insufficienti e in alcune regioni è impossibile ricevere cure adeguate.
Ancora oggi molte professioni sanitarie non ricevono adeguata formazione e informazioni per imparare a riconoscerli e curarli.
Ancora oggi, nel 2023 ci ritroviamo ahimè ad avere bisogno di una giornata dedicata ai DCA per tenere alta l’attenzione e richiedere a gran voce interventi politici che garantiscano il diritto alla cura e alla prevenzione.
Ancora oggi, è una giornata di cui vorremo tanto non avere più bisogno.